Quale livello di privacy è garantito dai vari motori di ricerca, primo fra tutti, Google?
In termini di efficienza, Google è sicuramente il miglior motore di ricerca in circolazione, ma il discorso cambia in tema di privacy. Il colosso creato da Larry Page e Sergey Brin, trae il proprio sostentamento dall’utilizzo dei dati degli utenti a scopo pubblicitario.
Negli ultimi anni, la necessità da parte delle persone di una maggiore attenzione alla salvaguardia dei propri dati sensibili, ha portato alla proliferazione di nuovi motori di ricerca che pongono come obiettivo principale quello di garantire all’utente una maggiore libertà di scelta tra browser, ma soprattutto una più ampia tutela della privacy.
- Tra i motori di ricerca, uno dei più apprezzati è sicuramente DuckDuckGo, che ha fatto della privacy la sua priorità. Ad oggi colleziona circa 100 milioni di ricerche al giorno, senza la condivisione di informazioni personali con soggetti terzi. Tale motore fa emergere i risultati più rilevanti senza memorizzare gli indirizzi Ip o ogni altro elemento riconducibile all’utente. Gli eventuali elementi pubblicitari, non sono creati in base al profilo di chi sta navigando, infatti “quando si clicca su un annuncio fornito da Microsoft e visualizzato su DuckDuckGo, Microsoft Advertising non associa il comportamento ad-click a un profilo utente. Inoltre, non memorizza né condivide tali informazioni se non per finalità contabili”.
2. Startpage, nato in Olanda nel 1998, si basa sulla ricerca di Google, “schermandola” al fine di assicurare l’anonimato all’utente. La logica è così spiegata “Non puoi battere Google quando si tratta di ricerca online. Quindi li paghiamo per utilizzare i loro brillanti risultati di ricerca al fine di rimuovere tutti i tracker e i log“. Purtroppo l’interfaccia non è ancora stata ricreata in italiano.
3. Ecosia, un motore di ricerca eco-friendly. Ciò che lo contraddistingue è il fatto di impiegare i propri profitti per la riforestazione (circa 105 milioni di alberi piantati). Dalla loro policy emerge che non condividono né vendono a terzi alcun dato raccolto, eliminando addirittura parte dell’indirizzo Ip. “Qualora tu abbia attivato la funzione ‘Non tenere traccia’ nelle impostazioni del tuo browser, non raccoglieremo alcun dato di analisi. Molti altri siti web ignorano tali impostazioni: noi, invece, siamo convinti che la decisione spetti agli utenti”.
4. Veniamo ora al competitor diretto di Google, ossia Brave con l’accoppiata browser/motore di ricerca. Ponendosi come alternativa più attenta alla privacy dell’utente, il nuovo motore di ricerca non profila, non raccoglie dati personali né tiene traccia di clic e ricerche. Prevede la possibilità di avvalersi di Bing o Google per ricerche più complesse, ma solo qualora l’utente abbia autorizzato tale attività, con la garanzia di escludere il tracciamento e garantendo la privacy.
Insomma, le alternative valide ci sono, alcune ve le abbiamo suggerite: tocca a voi scegliere quella più adatta alle vostre esigenze…